Un Maestro quasi dimenticato

Landi, Capocchini, Colacicchi e Conti all’inaugurazione della mostra “Quattro Maestri contemporanei” (1959)

L’opera del Maestro Angelo Maria Landi, ingiustamente trascurata dal mercato e purtroppo anche dai critici d’arte che molto spesso sono anche dei veri promotori di mercato, non ha mai avuto modo di uscire dall’ambito di un ristretto numero di estimatori, che però non sono stati ovviamente sufficienti a valorizzare economicamente le opere del pittore.

Se si escludono le molte esposizioni personali o collettive cui Landi ha partecipato durante la sua vita (1907-1996) il fatto stesso che egli fosse impegnato nella scuola, sia come docente che come dirigente, nel teatro, come scenografo già dagli anni ’30, lasciava alla pittura, al disegno e all’incisione poco tempo e non parliamo del mercato, soprattutto in assenza di mercanti, personaggi che Landi non aveva in grande simpatia, anche se ne frequentava alcuni, attivi soprattutto nella vivace Prato degli anni 60/70.
Come purtroppo spesso accade, però, la mancanza di mercato ha reso le opere di Landi ben poco visibili e, dopo la sua morte, solamente la grande retrospettiva al Museo Marini di Firenze (2005), fortemente voluta dal nipote Luigi Landi e da Andrea Pelù e curata da Rossella Campana, può essere considerata una esposizione degna del Maestro.
Pochi anni prima l’editore fiorentino Centro DI aveva pubblicato una bella monografia, ricca di illustrazioni e di note, sempre a cura di Rossella Campana, con una presentazione di Carlo Sisi, allora direttore della Galleria d’Arte Moderna di Firenze.

Opere del maestro (fra le quali le tre visibili a destra) sono offerte nella pagina «ATELIER» di questo sito.

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